Page 12 - Nuovo Gulliver News Settembre 2017
P. 12
Alunni stranieri
di Lucia Maddii
Dirigente scolastica
Una didattica attiva e cooperativa per il successo
formativo degli alunni di origine immigrata
bambini di origine immigrata, di prima o seconda tutto il personale del plesso scolastico.
I generazione , rappresentano ormai una realtà stabile Accogliere le diversità culturali e linguistiche significa
1
delle nostre classi, anche se con percentuali assai di- anche curare gli ambienti di apprendimento allestendo,
verse nelle varie aree del Paese. Secondo i dati forniti ad esempio, “angoli attrezzati” con scaffali contenenti
dal MIUR , nell’anno scolastico 2015/2016 i bambini giochi o strumenti musicali di altre culture, per consentire
2
con cittadinanza non italiana iscritti alla scuola primaria ai bambini di condurre, anche in piccolo gruppo, espe-
erano poco meno di 300.000; di questi oltre il 70% è nato rienze, guidate o autonome, con una varietà di oggetti
in Italia. provenienti da altri Paesi. È importante reperire libri e
Se i bisogni degli alunni neo arrivati sono stati riconosciuti sussidi di altri sistemi scolastici, chiedendo magari la
da tempo, individuando possibili soluzioni didattiche collaborazione di genitori o mediatori che effettuano
e organizzative, il quadro delle necessità formative dei viaggi nei Paesi di origine: ciò potrebbe aiutare sia a
bambini stranieri nati in Italia diventa più sfumato e mul- elaborare attività nella lingua madre per alunni scarsa-
tiforme. Il rischio è che gli alunni di seconda generazione mente italofoni, coinvolgendo i mediatori linguistici, sia
possano, da un lato, risultare quasi a ricavare e strutturare immagini
“invisibili” nelle loro differenze, e più veritiere e meno stereotipate
dall’altro, al contrario, diventare delle diverse culture. Nella scuola
oggetto di comportamenti emar- “di tutti e di ciascuno” accanto a
ginanti da parte dei compagni a una puntuale pianificazione dei
causa di pregiudizi verso le cul- contenuti, a una buona organizza-
WavebreakmediaMicro © Fotolia
ture dei Paesi di origine. zione delle attività e a una elevata
La scuola deve porsi allora come un vero e proprio qualità della comunicazione didattica, occorre promuo-
laboratorio di relazioni che si arricchiscono grazie alle vere il protagonismo dei bambini nel proprio percorso di
tante diversità presenti. La creazione del gruppo classe apprendimento, dando più spazio alla scoperta, alla co-
è a tal fine fondamentale: occorrono tempo, costanza e operazione, a una didattica ludica e sfidante che faccia
intenzionalità educativa per creare un clima “inclusivo”; attenzione allo sviluppo delle competenze orali e scritte
per i docenti rappresenta un delicato lavoro di tessitura e in italiano L2 anche dei bambini stranieri nati in Italia,
di intrecci comunicativi che includono bimbi, genitori e a una didattica delle discipline attenta alla dimensione
interculturale e alle difficoltà linguistiche degli alunni che
1. Come esplicitato nei Rapporti annuali delle prove INVALSI, Si considerano come stranieri gli
alunni nati all’estero da genitori stranieri (I generazione) e gli alunni nati in Italia da genitori studiano in L2.
entrambi stranieri (II generazione).
2. MIUR - Statistica e Studi, Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano A.S. 2015/2016, Saranno queste le piste di lavoro che approfondiremo
marzo 2017, http://www.istruzione.it/allegati/2017/Notiziario_alunni_Stranieri_nel%20siste- nella rubrica nel corso dell’anno.
ma_scolastico_italiano_15_16.pdf
12 NUOVO NEWS n. 188 settembre 2017