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Psicopedagogia &
DIDATTICA
di Daniele Fedeli
Docente Università degli Studi di Udine
Le sfide della scuola primaria
per i bambini e i genitori di oggi
’ingresso alla scuola primaria rappresenta da sempre viene letto anche come un giudizio sull’intelligenza
Lun passaggio importante nella crescita delle bambine del bambino e sulla capacità genitoriale. Almeno
e dei bambini, ma anche per i genitori. Tutti, infatti, de- nel vissuto del genitore, infatti, il voto negativo è la
vono confrontarsi con aspetti relativamente nuovi, che certificazione delle ridotte abilità del figlio o dell’in-
potremmo sintetizzare in alcuni punti significativi: capacità a supportarlo in modo adeguato (ad esempio,
1 aumentano in modo sostanziale le richieste di auto- seguendolo nei compiti per casa). È evidente come
controllo nei confronti dell’allievo: ad esempio, deve spesso questi vissuti non corrispondano alle percezioni
rimanere più tempo seduto sulla sedia, deve restare dell’insegnante, ma è una evenienza di cui bisogna
all’interno dello spazio del banco (spesso da condivi- tener conto;
dere con un altro bambino), deve attendere la ricrea- 4 infine cambiano radicalmente agli occhi del bambino
zione per avere degli intervalli di tempo più lunghi per il ruolo e l’immagine dell’insegnante. Sebbene già
muoversi e giocare, deve focalizzare maggiormente nella scuola dell’infanzia si svolga un importante lavoro
l’attenzione sull’insegnante e sui supporti didattici di tipo didattico per sviluppare gli apprendimenti previ-
utilizzati ecc. Questo incremento di autocontrollo sti dai vari campi di esperienza, a quel livello è ancora
avviene in maniera spesso brusca, nell’arco dei pochi forte la dimensione affettiva del rapporto tra il bambino
mesi che separano la fine della scuola dell’infanzia
dall’inizio della primaria, sebbene il cervello del bam-
bino (e in particolare i circuiti e le aree cerebrali de-
putate all’autoregolazione) si sviluppi più lentamente;
2 aumentano anche le richieste di autonomia, rispetto
sia a quelle di tipo strettamente personale (ad esempio,
gestirsi in modo completamente autonomo al momento
di recarsi ai servizi) sia a quelle di tipo didattico (gestire
i libri e i quaderni ecc.). Spesso su questi aspetti si
rilevano le maggiori differenze individuali, in quanto
legate anche alle abitudini e alle richieste in ambito
familiare;
3 per la prima volta entra in scena il voto, ossia un
giudizio quantitativo e, quindi, apparentemente inap-
pellabile sulle prestazioni dell’allievo: è evidente,
però, come nell’ottica del genitore questo abbia delle
implicazioni emotive importanti, in quanto il voto Berezko © Fotolia
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