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Bambini cittadini
di Italo FIORIN
Pedagogista
La cultura della valutazione
uando si parla di continuità nella scuola di base (3-13 anni) ci
Qsi riferisce al problema della transizione da un grado di scuola
al successivo. Ci sono due opposti modi di delineare il tipo di pro-
gressività desiderato, che possiamo definire, in poche parole, top-
down e bottom-up.
Nel primo caso il grado di scuola superiore “comanda” e fissa gli
obiettivi di apprendimento e i livelli di competenza desiderati cui de-
vono puntare i gradi inferiori, ai quali viene assegnata una funzione
preparatoria.
Nel secondo caso, al contrario, è il grado di scuola iniziale a fornire
l’imprinting curricolare, secondo una logica generativa e non di su-
bordinazione. È questo il nostro caso. Le Indicazioni nazionali per il
curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione col-
locano la scuola dell’infanzia all’origine del curricolo non per una
semplice e banale ragione cronologica, ma per una scelta pedago-
gica di grande rilievo. Quando dicono che nell’allestire le proposte
di apprendimento gli insegnanti dovranno sempre partire dalla per-
sona che apprende, considerata «in tutti i suoi aspetti: cognitivi, af-
fettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi» , pon-
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1. MIUR (2012), Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, p. 5.
12 Progetto TRE-SEI Gulliver n. 223