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L’angolo della psicologa
sciarsi andare a un’espressione di sé creativa e gioiosa. Alle volte la
musica accompagna i momenti di solitudine e molto spesso finisce
per coinvolgere il gruppo, come nel caso riportato questo mese. La
musica, infatti, costituisce un linguaggio fondamentale per l’essere
umano ed è universale, al punto che in tutte le culture del mondo il
canto accompagna la relazione tra genitori e figli sin dalla nascita,
quando ad esempio si intonano le ninne nanne per calmarli e accom-
pagnare il sonno. Alcune ricerche studiano persino l’effetto dell’e-
sposizione alla musica dei feti nella pancia delle mamme, e rilevano
quanto l’essere umano fin dai primi momenti di vita sia sensibile ai
suoni e alla musicalità.
A scuola la musica viene usata da sempre come strumento potente
che svolge numerose funzioni legate sia agli aspetti relazionali del
gruppo sia all’apprendimento. La musica è un collante che aiuta a
creare un’atmosfera positiva, di calma e attenzione, e contribuisce
alla creazione di relazioni costruttive. Se la musica è particolarmente
vivace può rappresentare un momento di divertimento e sfogo moto-
rio. Gli insegnanti sanno come usare le diverse melodie per guidare
i bambini nell’esplorazione e nell’espressione di differenti stati emo-
tivi, anche al fine di regolare l’energia del gruppo sezione sintoniz-
zandola al momento presente. Spesso si iniziano le attività con delle
canzoncine, magari a tema, che presentano ai bambini quanto si sta
per svolgere e che consentono loro di disporsi in maniera adeguata.
Il momento della nanna, invece, avrà una scelta musicale diversa,
che concili di più calma e pacatezza.
Le canzoni possono anche aiutare l’apprendimento, soprattutto quelle
che trattano alcuni temi particolari, oppure quelle che ripetono più
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