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GEOPEDAGOGIA
Educazione
e civiltà di Raniero REGNI
Docente ordinario di Pedagogia sociale Università LUMSA
La scuola come ambiente
La scuola come ambiente
di risonanza con il mondol mondo
di risonanza con i
a nostra può essere definita sicuramente una civiltà ma agisce anche all’interno dell’essere umano. Agisce sul
Ldella tecnica. Con l’eclissi del sacro e il tramonto suo corpo e sulla sua mente. Uno degli esempi più evi-
delle ideologie, l’unico assoluto che sembra dominare denti sono le tecnologie dell’informazione, i mass media
oggi è la tecnica; non solo le tecnologie, ma la mentalità che usiamo tutti i giorni e da cui siamo sempre più dipen-
tecnica. Con Heidegger, si può dire che la tecnica non denti. Essi non sono semplici mezzi, ma il modo di tradurre
pensa, ma calcola e, semplicemente, funziona. La tecnica le esperienze nei loro codici specifici modifica anche ciò
è l’universo dei mezzi pratici che noi usiamo per fare le che viene trasmesso. Il mezzo è anche il messaggio, come
cose; essa non si pone il problema del senso e degli scopi, ha insegnato Marshall McLuhan più di mezzo secolo fa. La
ma solo quello di come fare le cose. Tutto quello che è nostra mente viene trasformata dai media che usiamo: lo
in grado di fare viene fatto, cercando il massimo risultato smartphone diventa una protesi del nostro cervello e della
con il minimo sforzo. Ogni problema creato dalla tecnica, nostra memoria; la rete diventa padrona delle nostre vite,
come ad esempio il suo impatto ambientale distruttivo del del nostro lavoro, del nostro svago, della nostra formazione.
clima e della biodiversità, può essere risolto dalla tecnica. Il linguaggio preferito dalla tecnologia è quello di tipo nu-
Come? La risposta è sempre la stessa: con più tecnica. merico, quantitativo. Se è vero, come sosteneva il grande
critico George Steiner, che «il linguaggio è il mistero che
VANTAGGI E RISCHI DELLE TECNOLOGIE definisce l’uomo», noi dovremmo sempre proteggerlo, per-
Le tecnologie ci hanno reso la vita più facile, ma hanno ché le parole sono custodi del senso. Dovremmo usare la
creato tutta una serie di minacce; hanno aiutato l’essere parola contro le parole asservite e degradate, come hanno
umano a vivere, ma rischiano anche di produrre un esito fatto i poeti e gli scrittori più grandi che sono stati gli in-
disumano. La tecnica impone il dominio della natura, e dispensabili custodi della parola, che la curano quando
il prezzo di questo dominio è la strumentalizzazione di questa fallisce, si ammala e rischia di morire. Oggi il pri-
tutto, compreso il mondo umano. La tecnica ha creato un mato umano della parola sembra sopraffatto dai numeri,
immenso mondo artificiale, una “supernatura”, avrebbe da quel linguaggio numerico prediletto dalla tecnologia.
detto Maria Montessori. Ma mentre quest’ultima pensava L’informatica, che domina ormai le nostre vite, si basa su
a una tecnologia che perfezionasse la natura, alleata di presupposti esclusivamente matematici. Si cerca di definire
tutte le altre forze cosmiche positive, quella che si sta re- tutto in termini di rapporti statistici. E questo accade anche
alizzando è una “contronatura”. nelle scienze umane dove l’intelligenza artificiale, che si è
La tecnica non agisce solo fuori dell’essere umano, cam- impadronita dello stesso linguaggio umano, essendo però
biando l’ambiente e trasformandolo in un nido tecnologico, sempre una macchina frutto della tecnica rischia di mo-
6 NUOVO NEWS n. 250 maggio 2024