Page 7 - Fiabilandia - Educazione Ambientale
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ti rimanevano vuoti dalla mattina
alla sera.
Capriccio, che era il più
giovane ma anche il più
furbo dei cestini della
città, si era stancato
di rimanere vuoto:
oltretutto, nessuno
veniva mai a pren-
derlo per rovesciarlo
perché, appunto, non
ce n’era davvero biso-
gno.
– Così non si può con-
tinuare! – esclamò Ca-
priccio – Devo muovermi, o
morirò dalla noia!
Piano piano si sollevò dall’asfalto e cominciò a saltellare qua e là sul mar-
ciapiede. Studiò un po’ la situazione e provò, quindi, ad allontanarsi sempre
di più. Era pomeriggio, ormai, ma Capriccio non trovava la strada del ritor-
no: – Tanto meglio! – pensò, senza perdersi d’animo – Almeno, così, potrò
rendermi utile, in qualche modo – e continuò a saltellare.
Però stavolta non saltellava “qua e là” a caso: passava vicino alla gente che
sicuramente, avendo in mano qualcosa da gettare via, avrebbe aumentato
la sporcizia per le vie di Torino. Prendeva bene la mira e si posizionava pro-
prio accanto a quelle persone.
I giorni passarono e Capriccio diventò pieno... pieno fino all’orlo, come
nessuno dei suoi colleghi era mai stato finora.
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