Page 8 - Progetto Tre-Sei Marzo 2022 - Rivista
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L’angolo della psicologa

                                                                     di Maria Chiara FIORIN
                                                                    Dirigente Psicologa AUSL di Modena
                                                              Servizio Sociale Area Minori e Famiglie di Carpi










                                            Nemici Amici












                                                               infatti, sembra intrappolato in un ruolo relazionale da cui
            IL CASO                                            fatica a uscire e che si riproduce, come un copione già
            Luca e Paolo si conoscono dall’asilo nido e ora fre-  scritto, ogni volta che si incontrarono. Come se i due bam-
            quentano la stessa sezione della scuola dell’infanzia.  bini rappresentassero nella coppia amicale i due lati della
            Sebbene trascorrano molto tempo assieme, la loro   stessa medaglia, non due opposti ma due simili, ciascuno
            amicizia è altalenante.                            dei quali ritrova nell’altro uno specchio di sé.
            Talvolta sembrano inseparabili, altre volte esplo-  Parlando con la maestra si scopre infatti che Paolo è un
            dono in un conflitto improvviso. In queste occasioni   bambino dal carattere forte che raramente si concede di
            spesso Luca piange e si sente escluso mentre Paolo   piangere. Persino se si fa male, fa lo stoico e trattiene le
            finge innocenza. La maestra li osserva per capire e   lacrime, comportandosi da “vero uomo” proprio come gli
            nota che talvolta Paolo fa apposta i dispetti a Luca   ha insegnato il suo papà.
            per provocarlo e farlo sembrare vittimista.        All’opposto, Luca è un bambino sensibile e gentile, che
                                                               cerca di non prevaricare sugli altri, come gli ha insegnato la
                                                               sua mamma. Proprio per questo però non sa come gestire
          LA RIFLESSIONE                                       le prepotenze degli altri perché non vuole essere aggres-
          Paolo e Luca, il forte e il debole, il prepotente e la vittima.   sivo e l’unica arma che ha è piangere per chiedere aiuto.
          L’amicizia può assumere i tratti di una relazione fra op-  Notando queste differenze viene da immaginare che in
          posti, che si attraggono e si respingono allo stesso tempo.   certi momenti entrambi i bambini siano in difficoltà e, re-
          Perché i due bambini continuano a cercarsi per giocare   agendo in maniera rigida e automatica, ciascuno secondo
          assieme se spesso finiscono per litigare? E perché con   il proprio carattere, invece che trovare una soluzione fini-
          gli altri compagni non hanno difficoltà? In situazioni si-  scono per scontrarsi.
          mili è utile fermarsi a osservare, anche in più occasioni,   Forse la soluzione per entrambi si potrebbe trovare nel la-
          la dinamica che si scatena fra i bambini, perché spesso   sciarsi contagiare a vicenda, trasformando quelli che sem-
          dietro questi comportamenti problematici si nascondono   brano difetti in risorsa. Forse se Luca riuscisse a rispondere
          molteplici cause. A un primo sguardo potrebbe sembrare   in maniera più aggressiva, per difendersi senza sentirsi in
          che Luca sia un bambino eccessivamente permaloso, che   colpa, e se a sua volta Paolo potesse ogni tanto abbando-
          tende a piangere facilmente perché incapace di gestire le   nare la corazza da duro e farsi vedere più vulnerabile, po-
          frustrazioni del gioco. A una più attenta analisi, tuttavia,   trebbero smettere di lottare l’uno contro l’altro e allearsi
          la maestra nota che in maniera molto sottile Paolo sembra   per trasformare in gioco questa dinamica.
          provocare l’amico proprio per scatenare questa reazione.   Il ruolo dell’adulto può essere allora quello di empatiz-
          Chi dei due sbaglia? Chi dovrebbe modificare il proprio   zare con i bambini per riuscire a comprendere gli aspetti
          comportamento? Come intervenire? Probabilmente le ri-  nascosti del conflitto per poi aiutarli, magari attraverso dei
          sposte a queste domande si trovano nel considerare non i   giochi di ruolo o simbolici, a sperimentare parti di sé che
          singoli bambini, ma la coppia di amici. Ognuno dei due,   ora appaiono bloccate.


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