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LA CLASSE MULTICULTURALE
Idee e strumenti
I saperi dell’accoglienza
di Mirca OGNISANTI di apprendimento della lingua italiana, attraverso corsi
Centro Documentazione e Intercultura RiESco, L2 e personale qualificato per la loro gestione.
Comune di Bologna
Tuttavia quando il bambino o la bambina parla una lin-
gua diversa dall’italiano, il ruolo del docente non può
limitarsi alla segnalazione al docente di L2. L’apprendi-
li sforzi e le energie di migliaia di insegnanti, il cui mento della lingua sarà invece più efficace e meno fa-
Glavoro fa la differenza nei percorsi di studio e di vita ticoso se anche il tempo della presenza in classe viene
di bambini e bambine non italofoni, rendono concreto il considerato un tempo di immersione di qualità nella
principio inclusivo che regola la scuola italiana. lingua. Per tale motivo la didattica dovrà essere pensata
L’ingresso in classe di un alunno non italofono può ge- in modo accessibile per permettere la comprensione di
nerare preoccupazioni e inquietudini nel team docente: contenuti e consegne. La semplificazione dei contenuti
come aiutarlo a trovare il suo posto in classe? Come so- e del linguaggio richiede tanto lavoro e tante energie,
stenere il percorso di apprendimento della nuova lingua tuttavia è possibile affidarsi a proposte didattiche e ma-
e nella nuova lingua? E soprattutto: da dove cominciare? teriali contenuti nelle pubblicazioni e nei periodici, ma
La mia proposta è innanzitutto quella di volgere lo sguardo anche a risorse didattiche online. Molti centri intercul-
alle esperienze compiute da colleghi e colleghe. Sentirsi turali hanno creato bibliografie e strumenti per orientare
parte di una comunità non solo incoraggia e fa sentire e supportare i docenti. Questi materiali possono costitu-
meno isolati, ma consente di trovare conferme oppure ire degli alleati quotidiani soprattutto per le fasi iniziali
di individuare nuovi spunti. Le raccolte di testimonianze dell’inclusione. In rete si trovano piattaforme digitali ad
relative a pratiche educative e didattiche costituiscono accesso libero per l’apprendimento della lingua italiana
una eredità diffusa da utilizzare proficuamente, perché per i primissimi livelli , o schede didattiche relative alle
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propongono letture, riaggiornano domande, permettono principali funzioni comunicative in L2.
di condividere fatiche. Un tentativo di creare un piccolo Infine, per l’accoglienza è importante anche il messag-
patrimonio di testimonianze di docenti e operatori è ad gio veicolato complessivamente dall’ambiente: un am-
esempio quello prodotto dal Centro RiESco, dal titolo biente che comunica cura e riconoscimento puó utiliz-
Diari di accoglienza : si tratta di sedici interviste aventi zare le lingue delle famiglie per dare il benvenuto o per
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lo scopo di entrare in contatto con chi svolge il lavoro offrire un messaggio inclusivo agli alunni non italofoni,
di accoglienza nelle scuole, arricchito da alcuni innesti ma anche ai loro genitori, che potranno affidare i loro
più accademici. bambini alla scuola con serenità e fiducia.
Per gli alunni non italofoni l’apprendimento della nuova Non esistono ricette per l’accoglienza, ma risorse che –
lingua rappresenta la vera sfida. Alcune scuole sono at- nel loro insieme – sostengono il lavoro quotidiano dei
trezzate per sostenere i bambini neo arrivati nel percorso docenti.
1. https://centro-riesco.comune.bologna.it/intercultura/mediazione- 2. Ad esempio la piattaforma Akelius per l’apprendimento delle lingue,
linguistico-culturale/diari-di-accoglienza/ reperibile al link https://languages.akelius.com/subjects/it.
NUOVO NEWS n. 260 settembre 2025 11 11