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Dentro la cronaca
di Daniele Novara
Pedagogista e Direttore del CPP Centro Psicopedagogico per l’Educazione e la gestione dei conflitti di Piacenza
INUTILI e pericolosi gli screening
a tappeto nelle scuole D’INFANZIA
i arriva in studio, mandata da un pediatra, compensazioni se le condizioni educative sono favo-
una famiglia con una bambina di 5 anni e revoli.
Mmezzo che allo screening a tappeto realiz- 2 Il bambino che riceve una diagnosi di deficit di ap-
zato nella sua scuola, presumibilmente dall’ASL, appare prendimento con un programma didattico facilitato
troppo “perfetta”. tende a disattivare la motivazione e le innate com-
“È come bloccata, non si lascia mai andare” hanno riferi- ponenti interne di resilienza che possono garantirgli
to i genitori. Non capisco bene e inizio a fare un po’ di un successo anche con una partenza sfavorevole. Le
domande mentre la mia collega gioca con la piccola alla risorse potenziali invece di attivarsi si bloccano.
sabbiera. La bambina sarebbe “troppo a posto”, troppo 3 L’uso crescente della tastiera, riducendo drastica-
giudiziosa, ha iniziato a scrivere il suo nome a 4 anni e mente la motricità fine, diminuisce più che aumenta-
oggi sa già scrivere e leggere in stampatello; ama i libri, re la capacità cognitiva finendo per creare un circolo
è riflessiva e non si propone di sterminare la sorella più vizioso che si autoalimenta.
piccola di 4 anni verso cui è sufficientemente protettiva. Sulla base di queste evidenze occorre che genitori e in-
Insomma… tutto a posto! Nulla di cui preoccuparsi. Ma segnanti sappiano evitare le facili scorciatoie che invece
lo screening è implacabile, qualcosa deve pur venire di risolvere i problemi li aggravano, accettando gli aiuti
fuori! esterni solo in presenza di deficit conclamati e significa-
La crisi della scuola si manifesta anche attraverso la tota- tivi.
le permeabilità di questa importantissima istituzione ad Ritengo equivoche le campagne di screening indiscrimi-
ogni sorta di invasione medico-sanitaria. nato a prescindere da specifiche segnalazioni in quanto
Negli ultimi anni la propensione a confondere problema- inevitabilmente i bambini presentano lacune che vengo-
tiche di immaturità infantile con patologie vere e proprie no confuse con disturbi e addirittura patologie.
ha raggiunto percentuali davvero preoccupanti. In Italia Le pochissime se non nulle risorse destinate alla scuola
è quindi partita, dalle scuole dell’infanzia, una campa- (unico settore del pubblico impiego sottoposto alla spen-
gna di screening a tappeto per verificare la correttezza ding review… ohibò!) vanno utilizzate per migliorare
cognitiva degli alunni in vista di una diagnosi che porta l’apparato educativo didattico pedagogico, in primis
alla certificazione scolastica oppure al DSA (disturbi spe- la formazione degli insegnanti e
cifici d’apprendimento) oppure al BES (bisogni educativi non la medicalizzazione scolasti-
speciali). ca, neanche quando questa pas-
Ovviamente tutti questi disturbi negli ultimi 10 anni sono sa attraverso le nuove procedure
aumentati se non raddoppiati. Occorre al proposito ri- tecnologico digitali.
cordare ancora una volta alcune evidenze scientifiche. Cerchiamo di lavorare con buo-
1 Il cervello infantile e quello adolescenziale, anche ni metodi sulle risorse degli alun-
se quest’ultimo in misura minore, è estremamente ni piuttosto che cercare col lan-
plastico, in grado pertanto di attivare le opportune Figus E © Fotolia ternino i loro inevitabili difetti.
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Progetto TRE-SEI Gulliver n. 166
Libro 1.indb 9 07/04/17 14:46