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Attività aggiuntive “Nuovo Gulliver News” – ACCOGLIENZA
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        Union Jack, la bandiera inglese, che non è semplice come quella italiana, ma è

        fatta di linee che si incrociano. Avevo gli occhi così pieni di meraviglia da non
        saper più dove guardare. Ma da vedere c’era ancora tantissimo: il palazzo di

        Westminster, dove c’è il Parlamento, l’abbazia di Westminster, dove si incoro-

        nano i re, il Big Ben, cioè la torre dell’orologio.  La mamma ci ha trascinato

        tutti da Harrods, che è un grande magazzino di lusso…  Io mi sono annoiato

        moltissimo. Siamo andati anche a Trafalgar Square, una piazza davvero

        grande e, infine, a fare due passi nei Kensington Gardens. A Kensington ho

        visto e toccato la statua di Peter Pan, conosco la sua storia perché ho letto

        tutto il libro già lo scorso anno. In giro c’era tanta gente e ho notato che gli

        uomini d’affari portano uno strano cappello nero e hanno sempre l’ombrello
        a portata di mano, perché a Londra piove spesso.

        Al nostro arrivo a Londra il nostro appartamento non era ancora pronto, così

        l’azienda del babbo ci ha prenotato delle stanze in un albergo nel quartiere

        di Marylebone, un posto magnifico!  La cena, però, non mi è affatto piaciuta…

        forse perché mi ero ingozzato di dolcetti per il tè delle cinque e avevo poca

        fame, forse perché non c’era né pasta né riso né minestra ma uno strano pa-

        sticcio di carne. Che sorpresa invece la colazione! La full English breakfast
        è spettacolare: ci hanno servito bacon fritto, uova strapazzate, pomodori e

        funghi grigliati, bubble and squeak, fagioli stufati, black pudding, toast im-

        burrati e bangers and mash. Naturalmente, c’erano il tè e il caffè per i grandi

        e il succo d’arancia per tutti. Esagerati! Non finivo più di mangiare.”

        Davide sospira chiudendo il quaderno; anche lui è stato a Londra con i suoi

        genitori e sa quanto ricca può essere la colazione inglese. Solo a leggerne già

        si sente sazio. Ormai è tardi, Davide sistema il diario sotto il cuscino, spegne

        la luce e chiude gli occhi provando un senso di solidarietà nei confronti di

        quel nonno che gli è sempre sembrato tanto serio: da bambino ha avuto an-
        che lui le sue gatte da pelare!

                                                                                                         (Mauri G.)





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