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Diritto & Rovescio

                                                                       di Lorenzo CAPALDO
                                                     Avvocato dello Stato, esperto di normativa e diritto scolastico











                         Risponde penalmente a titolo


              di concorso l’educatrice che omette di



          denunciare i maltrattamenti delle colleghe






           l reato di maltrattamenti, previsto   nell’esercizio delle sue funzioni, sia   interloquiva con le autorità scola-
          Idall’art. 572 del codice penale, pu-  per avervi assistito personalmente sia   stiche rappresentando le esigenze
          nisce con la reclusione fino a sette   per esserne stata informata da altro   della struttura e relazionando in or-
          anni la condotta di chi, fuori dell’i-  personale in servizio.         dine alle programmazioni educative
          potesi dell’abuso di mezzi di corre-  La Corte d’Appello di Bologna si era   della stessa.
          zione, «maltratta una persona della   limitata a condannare la lavoratrice   La posizione apicale assunta dall’im-
          famiglia o comunque convivente, o   per il meno grave reato di omessa   putata e il generale obbligo di prote-
          una persona sottoposta alla sua au-  denuncia, avendo ritenuto che l’im-  zione e cura che grava su tutti gli
          torità o a lui affidata per ragioni di   putata, pur mantenendo consapevol-  operatori scolastici nei confronti dei
          educazione, istruzione, cura, vigi-  mente il silenzio sui fatti, non aveva   minorenni durante il tempo scuola
          lanza o custodia, o per l’esercizio di   la volontà di coadiuvare le condotte   hanno consentito alla Corte di con-
          una professione o di un’arte». Tale   illecite delle colleghe, anzi esplicita-  figurare la responsabilità a titolo di
          reato può essere integrato sia da un   mente disapprovate e non condivise,   concorso nel reato di maltrattamenti,
          comportamento commissivo sia da    e inoltre dubitava di poter interve-  essendo «sufficiente che il “garante”
          uno omissivo.                      nire. La Cassazione, con la sentenza   abbia conoscenza dei presupposti
          È questa la conclusione cui è perve-  in commento, ha annullato parzial-  fattuali del dovere di attivarsi per
          nuta l’interessante sentenza 1° feb-  mente la decisione del giudice bo-  impedire l’evento e si astenga, con
          braio 2018, n. 10763, con la quale   lognese.                          coscienza e volontà, dall’attivarsi».
          la Corte di Cassazione penale,     La Suprema Corte ha premesso che    Ciò alla luce del principio generale
          sez. VI, ha affermato la responsabi-  il reato di maltrattamenti «può essere   dell’equivalenza delle cause sancito
          lità di un’educatrice di un nido per   realizzato anche mediante concorso   dall’art. 40, comma 2, del codice
          non aver denunciato i maltrattamenti   per omissione in condotte commis-  penale, secondo cui «Non impedire
          posti in essere dalle colleghe. L’im-  sive», rilevando che tale fattispecie   un evento, che si ha l’obbligo giuri-
          putata, dipendente comunale con    «può verificarsi all’interno di una   dico di impedire, equivale a cagio-
          funzioni di educatrice presso l’asilo   struttura di pubblica assistenza ed è   narlo».
          nido dell’ente territoriale nonché re-  configurabile anche in assenza di un   In sostanza, la consapevole inerzia
          ferente del Comune nella struttura,   rapporto diretto tra reo e vittima».   dell’educatrice (che non si è attivata
          aveva omesso di denunciare due sue   Nel ragionamento della Corte ha as-  né per interrompere le vessazioni, né
          colleghe e un’ausiliaria per reiterati   sunto rilevanza decisiva la posizione   per chiedere l’intervento della magi-
          episodi di maltrattamenti in danno   di garanzia dell’imputata, che, di   stratura) ha contribuito attivamente
          di bambini del nido, nonostante di   fatto, ricopriva il ruolo di referente   alla realizzazione delle condotte vio-
          tali fatti fosse venuta a conoscenza   del Comune all’interno del nido e   lente e vessatorie delle colleghe.


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