Page 18 - DEMO Leggendari romani
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            Poi, con la tenacia di una mamma lupa, prese un ge-
            mello e lo sollevò tenendo tra i denti lo straccio di

            lino che gli faceva da pannolino e, con grande precau-
            zione e una certa fatica, lo portò sino alla sua tana.

            Lo stesso fece poi con l’altro.
            La lupa era stanca, ma ugualmente lasciò che i due

            piccoli aggiunti alla cucciolata succhiassero il suo lat-
            te. I gemelli si riempirono la pancia e poi caddero in

            un sonno beato.
            Per diverso tempo i figli di Rea Silvia e di Marte vis-

            sero con la lupa, nutriti del suo latte e scaldati dal
            calore del suo corpo; giocavano con gli altri cuccio-

            li ruzzolando tra le foglie, aggrappandosi alle code e
            con loro si rannicchiavano per dormire quando erano

            sazi di latte o stanchi per i troppi giochi.
            Come sarebbero cresciuti se il pastore Faustolo non li

            avesse trovati?
            Nessuno lo sa.

            Sta di fatto che il pastore Faustolo li trovò.
            L’uomo, già avanti con gli anni, cercava tre delle sue

            pecore che si erano allontanate dal gregge e le voleva
            trovare prima di qualche lupo, sapeva che in quella

            zona ce n’erano parecchi; si muoveva quindi tra i ce-
            spugli con grande attenzione.
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