Page 2 - Prove d'Ingresso Classe 1 - Italiano
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TU CHI SEI?




                       di Grazia Mauri, tratta da Storie per crescere

                                     (Edizioni Didattiche Gulliver)







          – Pss… pss… tu, batuffolo di cotone, stammi lontano e non ti avvicinare – dice una margherita a un
          coniglio.
          – Sì, sì, dico proprio a te, è inutile che mi guardi in quel modo!
          Il coniglio, giovane e con il pelo colore dei biscotti, vede la margherita e resta a bocca aperta.
          – Hai bisogno di qualcosa? – chiede il coniglio mentre si avvicina saltellando al fiore.
          – No… anzi, sì, ho bisogno che tu mi stia lontano, il più lontano possibile.
          – Perché?
          – Per un mucchio di motivi: potresti calpestarmi con le tue zampe o peggio ancora mangiarmi.
          – No, non potrei mai fare una cosa del genere: primo, mi piace l’erba e poi io… io… sto cercando
          degli amici!
          – Zitto! Dicono tutti così i conigli! Poi passa una farfalla, la seguono con il naso all’aria e… crack…
          spiaccicano un fiore!
          – Ma io… – tenta di rispondere il coniglio.
          – Zitto! Dicono tutti così i conigli! Poi brontola la pancia per la fame e… gnam… mangiano una mar-
          gherita! Via, lontano da me!
          Il coniglietto vorrebbe dire qualcosa ma gli viene da piangere, così saltella via a testa bassa, singhioz-
          zando con gran rumore.
          La margherita si accorge che ha un po’ esagerato…
          – Oh! Coso, fermati un attimo – gli dice.
          Il coniglio non si ferma, sembra che neppure l’abbia sentita!
          – Coso? Erbivoro? Pelosoooo?
          Finalmente il coniglio si volta.
          – Cos’hai? – chiede con le lacrime che gli scendono sul muso e il naso tutto rosso e gocciolante. –
          Non sono ancora abbastanza lontano?
          La margherita sorride.
          – Dai, non fare così… diventiamo amici se vuoi. Io mi chiamo Rita e tu? – Anche il coniglio accenna
          un sorriso.
          – Io mi chiamo… coniglio.
          – Lo vedo che sei un coniglio, ma come ti chiami?
          – Boh!
          – Ti chiami Boh? Ma che nome è?
          Il coniglio si asciuga gli occhi con le zampe:  – Non è un nome. Io non ce l’ho un nome.
          Il fiore scuote i petali e anche le foglie:
          – Impossibile, tutti hanno un nome!
          – Si vede che ti sbagli – risponde lui – perché io un nome non ce l’ho.
          – Come ti chiamava la tua mamma quando eri piccolo? – chiede curiosa Rita margherita.
          Il coniglio ci deve pensare un po’ prima di rispondere…
          – Siccome io ero l’ultimo dei suoi undici figli, mi chiamava “ultimo” e basta.
          La margherita non crede alle sue orecchie.



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