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La classe

                                                                 inclusiva

                         di Loredana LEONI
                         Dirigente scolastica







          L’organizzazione



          dei tempi








               elle Indicazioni nazionali per il curricolo si descri-  PTOF, sia a livello di classe, nella didattica quotidiana.
          Nvono le caratteristiche di un ambiente di appren-    Una prima attuazione concreta di tale processo può ri-
          dimento idoneo a promuovere la costruzione di appren-  guardare, ad esempio, la definizione da parte del collegio
          dimenti significativi e lo sviluppo delle competenze,   dei docenti dei criteri sulla base dei quali costruire il
          individuando alcuni principi metodologici, poi ripresi   calendario e gli orari (degli alunni, delle discipline, dei
          anche dal documento del 2018 Indicazioni nazionali e   docenti) in modo coerente con le caratteristiche di un
          nuovi scenari, funzionali all’attuazione di un’efficace   curricolo inclusivo. L’orario è frequentemente un totem
          azione formativa:                                     intoccabile, spesso ammantato da vincoli inesistenti a
             l’uso flessibile degli spazi, a partire dall’aula scolastica,   livello normativo, che determina a volte la frammen-
            e la disponibilità di luoghi attrezzati che facilitino   tarietà delle esperienze scolastiche anche nella scuola
            approcci operativi alla conoscenza;                 primaria, nella quale l’unico vincolo normativo esistente
             la valorizzazione dell’esperienza e delle conoscenze   è costituito dal monte ore annuale generale delle attività.
            degli alunni, per ancorarvi nuovi contenuti;        In realtà la normativa  consente diverse flessibilità, tra
                                                                                    1
             la realizzazione di attività di esplorazione e scoperta,   cui il superamento di una distribuzione rigida delle ore
            al fine di promuovere il gusto per la ricerca di nuove   nella settimana e nell’anno scolastico e la possibilità di
            conoscenze;                                         aggregare in moduli orari le discipline per consentire
             l’incoraggiamento dell’apprendimento collaborativo,   uno sviluppo coerente e unitario delle attività didattiche,
            perché la dimensione sociale dell’apprendimento     rispettando anche i tempi di attenzione e le motivazioni
            svolge un ruolo fondamentale;                       degli alunni, invece che spezzettare le attività sulla base
             lo svolgimento di attività didattiche di tipo laborato-  di ore che si susseguono sempre uguali nelle settimane e
            riale, per favorire l’operatività e allo stesso tempo il   nei quadrimestri. Esistono quindi le condizioni necessa-
            dialogo e la riflessione su quello che si fa;       rie per organizzare i tempi in modo che siano adeguati
             la promozione della consapevolezza del proprio modo   a una didattica laboratoriale e cooperativa, in un clima
            di apprendere, per conoscere i propri punti di forza,   disteso che rispetti i tempi di apprendimento di ciascuno,
            riconoscere le difficoltà incontrate e la strategie per   e a una progettualità che eviti la giustapposizione di una
            superarle.                                          miriade di “progetti”, talvolta estemporanei e non tra loro
          Si tratta di principi adeguati anche alla realizzazione   connessi, a favore di una proposta didattica che privilegi
          della dimensione inclusiva della scuola. A tal fine occorre   unità di apprendimento trasversali, con l’apporto orario
          attivare un processo attraverso il quale tutti i docenti   di diversi docenti, facilitando in questo modo anche il
          contribuiscano ad attuare i principi metodologici sopra   confronto e il dialogo professionale.
          indicati, mediante la ridefinizione della progettualità della
          scuola e delle relative scelte, sia a livello d’istituto, nel   1.  Vedi in particolare quanto previsto dal Regolamento sull’autonomia delle istituzioni scolasti-
                                                                  che (D.P.R. n. 275/1999) e dalla Legge n. 107/2015, in particolare dal comma 3 dell’art. 1.

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