Page 6 - Nuovo Gulliver News Novembre 2019 - DEMO Rivista
P. 6
Sfide
di Italo FIORIN
Pedagogista
L’apprendimento diffuso
ella società del XXI secolo, definita “dell’apprendi- Di fronte alla minaccia di un nuovo linguaggio, pene-
Nmento”, la scuola ha perso la sua tradizionale cen- trante e seducente, ma avvertito come pericoloso per le
tralità, sia nei confronti del tempo che dello spazio. Nei modalità ancora inesplorate della sua fruizione da parte
confronti del primo perché il tempo dell’apprendimento degli utenti, Postman propone alla scuola di operare una
è molto più lungo di quello dell’insegnamento formale, sorta di resistenza attiva, contrapponendo al potere della
affidato agli insegnanti e gestito in un edificio chiamato TV il potere del libro.
“scuola”. Il tempo dell’apprendimento precede quello La scuola, ammonisce l’autore, deve agire da contro-
dell’istruzione formale e, soprattutto, procede ben oltre, potere, contrastando il linguaggio dell’emotività e della
coprendo l’intero arco della vita umana. gratificazione immediata con il linguaggio della riflessività
Nei confronti dello spazio perché l’insegnamento formale e della capacità di persistere nell’impegno, in una durata
ha bisogno di un luogo dedicato e intenzionalmente at- più lunga e con una gratificazione non effimera.
trezzato, mentre l’apprendimento avviene in ogni luogo, Si può osservare che la scuola è sopravvissuta alla tele-
attraverso modalità non codificate e non riportabili a me- visione, anche quando non è stata capace di raccogliere
todi didattici strutturati. Nella società dell’apprendimento la lezione di Postman.
la scuola dell’insegnamento viene messa in discussione Ma oggi?
anche per un’altra ragione. Quando l’istituzione scola- Quella che allora sembrava una minacciosa concorrente,
stica aveva un ruolo centrale, era l’insegnante a scegliere la televisione, è ben poca cosa di fronte alla efficace per-
i contenuti da erogare e la loro scansione temporale, vasività dei nuovi strumenti di comunicazione. Al tempo
nell’ambito della scarsa flessibilità di quanto previsto dai stesso, la complessità della vita sociale ed economica
programmi nazionali e di quanto proposto dai manuali richiede un’attrezzatura cognitiva, affettiva, comporta-
scolastici. In questo modo si poteva perseguire un’idea mentale – in una parola, un’alfabetizzazione – ben più
di sistematicità del sapere costruita a scuola pezzetto per impegnativa.
pezzetto. Nel corso del tempo il primato dell’istruzione Certamente la scuola non può ignorare l’impatto della
formale è andato progressivamente indebolendosi, so- cultura digitale nella vita quotidiana, non può far finta
prattutto da quando si è diffusa in maniera massiccia la che l’esperienza degli studenti ne sia immune, non può
comunicazione attraverso la televisione, la cui irruzione presumere che il tempo della scuola sia sufficiente alla for-
nella vita quotidiana ha certamente contribuito a minare mazione di una persona. Non può, insomma, continuare
il potere dell’istruzione formale. Un bel libro che ci resti- come se la rivoluzione tecnologica dell’informazione non
tuisce lo shock di quegli anni è il saggio di Neil Postman fosse avvenuta o non la riguardasse. L’apprendimento,
1
L’ecologia dei media. diffuso e debordante, assedia la scuola, la circonda, la
sfida. Ne parleremo nel prossimo contributo.
1. Postman N., (1983), L’ecologia dei media. L’insegnamento come atti-
vità conservatrice, Armando Editore, Roma.
6 NUOVO NEWS n. 208 novembre 2019